Facciamo un po’ di chiarezza!!
Oggigiorno le scuole richiedono a bambini e ragazzi sempre più impegno, sempre più tempo, sempre meno pause. Riuscire a “stare al passo” con i tempi scolastici non è affatto semplice, visto soprattutto che gli alunni non sono solo “alunni” ma anche bambini e ragazzi e quindi hanno bisogno di giocare, fare sport, rilassarsi, fare attività con gli amici. Non si può passare tutto il tempo sui libri, solo a leggere, ripetere, studiare, leggere, ripetere, studiare, senza sosta.
Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di “life skills” (competenze di vita) e di come la scuole dovrebbe non tanto promuovere conoscenze “stagnanti” nell’alunno, ma piuttosto renderlo capace di stare al mondo e fronteggiarne gli ostacoli, sviluppando pensiero critico (capacità di ragionare sui contenuti), pensiero creativo (capacità di “uscire” dalla canonicità), capacità di problem solving (abilità di risoluzione dei problemi quotidiani) e così via. Tutte queste “life skills” secondo l’OMS servono a ridurre la dispersione scolastica degli alunni.
Questo deve farci riflettere!
Molto spesso bambini e ragazzi per anni effettuano ripetizioni a domicilio, stancanti ed impegnative, che rappresentano un “dopo scuola” quasi quotidiano e routinario.
Chiediamoci, però, come genitori se davvero nostro figlio ha bisogno di “ripetizioni”, di un “dopo scuola” oppure se ha bisogno di altro, come di un “metodo di studio”.
Dove sta la differenza?
Facciamo un po’ di chiarezza!
RIPETIZIONI
Le ripetizionisono nate per aiutare il bambino e/o ragazzo a “ripetere” gli argomenti non capiti durante le lezioni scolastiche, quindi si presuppone che siano necessarie quando non è stato capito qualcosa a scuola, e non come “tappa fissa” settimanale. Dovrebbero pertanto essere “al bisogno”, attivate quando il bambino/ragazzo lo richiede, oppure quando palesa difficoltà ripetute in quella specifica materia; se infatti Paolo (nome di fantasia) ha difficoltà in matematica e ogni volta c’è qualcosa che non gli torna di algebra o geometria (perché proprio la materia non vuole entrargli in testa!) allora può avere un senso effettuare ripetizioni di matematica, perché matematica è il suo Tallone di Achille. Se invece Paolo va male in tutte le materie, non si organizza nello studio, non fa i compiti se non è accompagnato da qualcuno ecc.. ecc… allora forse Paolo non ha bisogno delle ripetizioni, ma di altro!
IL DOPO SCUOLA
Il dopo scuola è come una “ripetizione” più continuativa e strutturata nel tempo; l’idea alla base del dopo scuola è quella di fare i compiti e/o studiare per il giorno o i giorni dopo. Nel caso di Paolo, potrebbe essergli utile fare il dopo scuola, visto che da solo ha difficoltà a fare i compiti e all’interno del dopo scuola avrebbe l’occasione di farsi accompagnare. In alcuni dopo scuola si effettua “supervisione” dei compiti (ovvero si controlla che i bambini li facciano e come li facciano), mentre in altri c’è una maggior attenzione al “metodo di studio”, ovvero grazie all’attività di dopo scuola si cerca di aiutare l’alunno a sviluppare anche un metodo di studio.
IL METODO DI STUDIO
Il metodo di studio è spesso sottovalutato, ma rappresenta in verità una premessa essenziale. Di fatti, il metodo di studio è, appunto, una metodologia di lavoro che permette di studiare in maniera organizzata, puntuale, logica, orientata all’obiettivo. Esistono molti metodi di studio, alcuni che utilizzano tecniche di “ripetizione mnemonica” (utilizzo di mnemotecniche), altri che usano mappe concettuali, oppure giochi di parole per ricordare i contenuti, schemi, riassunti ecc ecc… Non esiste, quindi, un unico metodo di studio uguale per tutti, che “funziona” per chiunque, perché ognuno di noi è diverso, come persona, come studente o come lavoratore. Ciò significa che Paolo potrebbe giovare dell’utilizzo di mappe concettuali o schemi per ricordare le tabelline e le formule, mentre Giovanni dei riassunti o degli schemi. Alcuni alunni particolarmente portati per lo studio (non "più intelligenti", ma semplicemente con una mentalità più adatta allo studio) riescono in autonomia a trovare il “proprio” metodo di studio, per altri invece è più difficile.
Sfatiamo alcuni miti sui concetti di "intelligenza" e "bravura" a scuola!
1. Il metodo di studio serve solo a chi ha un bisogno educativo speciale (BES) oppure un disturbo dell'apprendimento (DSA)?
NO!
Erroneamente molte persone pensano che il metodo di studio serva solo agli alunni che hanno difficoltà o disturbi scolastici conclamati (esempio: disturbi dell’apprendimento), ma non è così: il metodo di studio è utile a tutti gli studenti, qualsiasi siano le loro difficoltà ed i loro punti di forza. Il metodo di studio è come una “gru”, che ci permette di fare meno fatica mentre tiriamo su i pesi, riuscendo a sollevare più materiale di quanto faremmo a mani nude (senza metodo di studio).
2. Il fatto che mio figlio non riesca a studiare "tradizionalmente" (leggere e ripetere) e abbia "bisogno" di usare mappe, schemi, ecc, significa che è meno intelligente o portato per lo studio degli altri?
NO!
Il metodo di studio non ha niente a che vedere con l'intelligenza; le persone che sono più portate per lo studio tradizionalmente inteso (es. leggere, ripetere) non necessariamente sono quelle più "brave", "intelligenti" o che avranno successo nello studio e nella vita. Il fatto di aver "bisogno" di un metodo di studio significa solo che il modo di ragionare di tuo figlio è dinamico, individuale, personale, che tuo figlio funziona a modo suo. Oggi si parla di "neurodiversità", il nostro modo cognitivo di funzionare varia da persona a persona, quello che a me viene automatico, a Paolo risulta difficile, a Giovanni difficilissimo! Non si tratta di dire che un bambino/ragazzo è più o meno intelligente di un altro, ma che usa un metodo di studio e/o di ripetizione diverso.
3. Fare ripetizioni "costa" meno che investire in un potenziamento del metodo di studio e porta a risultati scolastici più soddisfacenti! NON E' DETTO, ATTENZIONE! Investire economicamente in ripetizioni non necessariamente è meno dispendioso che investire nel metodo di studio, sia a livello economico che logistico; infatti, quante ore a settimana sono previste (e per quanti anni) di ripetizioni generalizzate per tutte le materie? Investire sul metodo di studio permette di rendere l'alunno autonomo nello studio a lungo termine, in modo che non sia "schiavo" di qualcuno per studiare e si senta sicuro anche a studiare da solo o con gli amici. Sicuramente imparare il proprio metodo richiede all’inizio un po’ di fatica in più (bisogna ascoltarsi, capire come funzioniamo come studenti, interrogarci su cosa vada/non vada nel nostro studio, imparare tecniche nuove, sperimentarci ecc) e i primi risultati potrebbero non essere visti nell'immediato...ma può dare grandi risultati: si studia con meno fatica e, a volte, pure divertendosi!! Se sei interessato a sapere di più sul metodo di studio... ..... contattami in privato, tramite Facebook(messaggistica instantanea), Instagram(“lucrezia.tomberli.psicologa”) oppurecellulare(3331647362). Il primo incontro di valutazione per tuo figlio è gratuito e ha l’obiettivo di capire quali siano le sue difficoltà e quale potrebbe essere il percorso più indicato (ripetizioni, dopo scuola o metodo di studio); in caso risultasse che avesse bisogno di ripetizioni o dopo scuola, posso suggerirti enti, cooperative, liberi professionisti che effettuano questi servizi, mentre se sei interessato ad un metodo di studio per tuo figlio, possiamo pensare un percorso insieme!
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